Orodei Banco Metalli Preziosi: L’oro a 3.000 dollari resisterà? Secondo gli analisti è atteso un sano correttivo dei prezzi

24 Marzo 2025da Orodei

Orodei Banco Metalli Preziosi

L’oro a 3.000 dollari resisterà? Secondo gli analisti è atteso un sano correttivo dei prezzi

 

L’oro continua a mantenersi al di sopra della soglia psicologica dei 3.000 dollari l’oncia, ma nelle ultime sedute ha mostrato segnali di realizzi significativi, dopo aver faticato a consolidarsi oltre il livello di 3.057 dollari. Orodei Banco Metalli Preziosi monitora attentamente questa fase, offrendo ai propri clienti supporto e consulenza per affrontare le oscillazioni del mercato.

 

Consolidamento positivo per il trend di lungo periodo

Nonostante la recente correzione, alcuni analisti sostengono che una fase di consolidamento attorno ai livelli attuali sarebbe positiva per mantenere in salute il trend rialzista di lungo periodo. Attualmente, l’oro spot è quotato intorno ai 3.014,20 dollari l’oncia, segnando un calo giornaliero vicino all’1%, ma comunque un rialzo settimanale dell’1%.

 

George Milling-Stanley, Chief Gold Strategist presso State Street Global Advisors, ritiene plausibile un periodo di scambi intorno ai 3.000 dollari per alcuni mesi, permettendo agli investitori di abituarsi a questa nuova soglia.

 

«Avrò maggiore fiducia nella sostenibilità dei prezzi sopra i 3.000 dollari se impiegheremo una parte consistente di quest’anno per superare stabilmente questo livello», ha dichiarato Milling-Stanley.

 

Margini per un possibile ribasso tecnico

Ole Hansen, Head of Commodity Strategy di Saxo Bank, sottolinea che una discesa di circa 100 dollari non comprometterebbe significativamente l’attuale trend rialzista. Un ribasso temporaneo potrebbe addirittura favorire nuovi ingressi da parte degli investitori istituzionali.

 

«Se siete gestori patrimoniali intenzionati a diversificare parte dei vostri asset azionari nell’oro a causa del rischio di stagflazione, probabilmente accogliereste con favore una correzione di un centinaio di dollari», afferma Hansen. Secondo l’analista, il primo livello di supporto cruciale si trova a 2.955 dollari, massimo registrato prima del breakout della scorsa settimana.

 

Livello critico da monitorare: i 3.000 dollari

David Morrison, Senior Market Analyst di Trade Nation, evidenzia che sarà determinante osservare se il livello dei 3.000 dollari reggerà nei prossimi giorni.

 

«L’oro ha corretto rispetto ai massimi recenti, ma non in maniera significativa», ha spiegato Morrison. «L’indicatore MACD giornaliero rimane elevato ma non ancora in forte ipercomprato. Una correzione più marcata sarebbe salutare e potrebbe porre le basi per una nuova risalita».

 

Inflazione e stagflazione: le incognite principali

Secondo Thu Lan Nguyen, Head of Research di Commerzbank, le preoccupazioni legate all’inflazione potrebbero frenare temporaneamente la crescita dell’oro. La Federal Reserve ha recentemente rivisto al rialzo le proprie aspettative inflazionistiche al 2,8% rispetto al 2,5% stimato a dicembre. Sebbene Jerome Powell abbia cercato di minimizzare questo scenario, l’attenzione degli investitori resta elevata.

 

«In passato la Federal Reserve ha considerato transitorio anche lo shock inflazionistico del 2021-2022, salvo poi dover intervenire drasticamente», ha ricordato Nguyen. «Se si materializzasse uno scenario simile, sarebbe negativo per l’oro. Tuttavia, ogni ribasso significativo sarebbe comunque visto come opportunità d’acquisto, data la crescente domanda di oro come bene rifugio, alimentata anche dalle tensioni geopolitiche».

 

Occhi puntati sui prossimi dati economici

Orodei Banco Metalli Preziosi ricorda che nelle prossime settimane sarà fondamentale monitorare alcuni indicatori economici chiave, come l’indice core Personal Consumption Expenditures (PCE), parametro privilegiato dalla Federal Reserve per misurare l’inflazione reale. Grande attenzione sarà rivolta anche ai dati sui consumi negli Stati Uniti, indicatori cruciali per interpretare la solidità dell’economia americana in un contesto globale sempre più incerto.

 

 

 

In conclusione, nonostante le recenti oscillazioni, la quotazione dell’oro resta solida attorno ai 3.000 dollari l’oncia. Orodei Banco Metalli Preziosi invita gli investitori a seguire con attenzione l’andamento dei prezzi e gli aggiornamenti economici, per sfruttare al meglio le opportunità offerte da questa fase di mercato.

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